Come superare i blocchi mentali nello sport
Il vero ostacolo al successo nello sport non è il corpo, ma la mente. I blocchi mentali sono gli ostacoli più frustranti per un atleta di qualsiasi livello.
Molti atleti, nonostante ore di allenamento e una forma fisica eccellente, si trovano bloccati nei momenti decisivi a causa di ansia da prestazione, stress, mancanza di fiducia, paura di fallire o mancanza di concentrazione… Queste condizioni possono trasformare mesi di duro allenamento in delusione, una vittoria quasi certa in amara sconfitta.
Ma perché è così importante affrontare i blocchi? La mente, come dimostrano studi recenti, incide fino al 90% sulla performance, superando di gran lunga il peso della preparazione fisica e tecnica. Ignorare l’aspetto mentale, dunque, significa limitare il proprio potenziale e rischiare di compromettere i risultati.

Capire il blocco mentale per superarlo
Per comprendere meglio i blocchi mentali, esaminiamo prima un esempio al di fuori dello sport... il blocco dello scrittore.
Chi scrive, ne sa qualcosa. Si tratta di un blocco mentale molto antipatico che può prendere alla sprovvista qualsiasi scrittore.
Dopo aver scritto fogli di parole seguendo un filo conduttore, ci si ritrova all’improvviso senza più idee né parole. Frustrante!
Più si cerca la parola successiva, il gancio, più è difficile trovare quel pensiero o quella parola che si sta cercando. Ma ecco che poi non appena ci si allontana dal PC o dal foglio, come per magia torna l’ispirazione e con essa le parole. Ma non è magia! È un processo molto normale che accade al nostro cervello quando non viene “torturato”.
La stessa cosa accade agli atleti. Crolli e blocchi mentali si presentano senza poterli affrontare.
E cosa succede? Succede che il blocco mentale tende a radicarsi nella testa come un chiodo fisso, come un tarlo, se ci si fissa troppo con l’analisi. Ma l’atleta, a differenza dello scrittore, non può lasciare il campo nel bel mezzo di una gara. Non può lasciar decantare, per tornare dopo con uno spirito diverso.
Come può l’atleta superare il blocco mentale?
Quindi come può l’atleta superare un blocco mentale?
La risposta è breve: interrompere il pensiero, smettere di pensare troppo a ciò che si sta facendo o a ciò che si dovrebbe fare.
Invece di cercare di capire le cose, ci si deve affidare alle proprie capacità, senza metterle in dubbio o cercare risposte nell’analisi logica mentale.
Le abilità sono state acquisite e assorbite. La testa non ha bisogno di ri-processarle ancora e ancora.
Analizzare e rivedere la propria tecnica non è la strategia migliore per superare il blocco mentale.
Il piano d’attacco per affrontare lo stallo è applicare alcune strategie come:
- Rilassamento
- Visualizzazione mentale
- Biofeedback
- Respirazione
- Self-talk
- Controllo delle emozioni attraverso tecniche di meditazione (come la mindfulness)
- Focus
- Autostima
- Fiducia nelle proprie capacità.

Quali sono le cause del blocco mentale
Per andare ancora più a fondo, percorso che si può fare con un mental coach sportivo, oggi figura professionale decisiva per qualsiasi atleta, accanto a quella dell’allenatore tecnico, si può indagare sulle cause che hanno determinato il blocco.
Questo processo serve per scardinarle dopo averle scoperte e guardate dritte in faccia.
Le cause sono quasi sempre da ricercare in una mancanza di fiducia nelle proprie capacità che può derivare dalla paura. La paura genera ansia. La paura di non farcela, di fallire e del giudizio, o di infortunarsi o di non essere “perfetti” come si vorrebbe agli occhi dell’allenatore, dei compagni, delle persone care.
Insomma, di paura parliamo. La paura è un sentimento molto comune. In qualsiasi ambito.
Le cause più comuni dei blocchi mentali nello sport
I blocchi mentali sono legati a fattori psicologici che influenzano la capacità dell’atleta di esprimere il proprio potenziale:
1. Ansia da prestazione
L’ansia prima o durante una competizione è una delle cause principali dei blocchi mentali. Quando l’atleta non riesce a controllare i nervi, l’energia mentale viene spesa per gestire lo stress invece di concentrarsi sulla performance, portando a un calo delle prestazioni.
2. Mancanza di fiducia in sé stessi
Il dubbio sulle proprie capacità è un ostacolo comune. Un dialogo interno negativo o critico può diventare una profezia che si autoavvera, impedendo all’atleta di rischiare o di esprimersi al meglio.
3. Perfezionismo
L’eccessiva ricerca della perfezione può bloccare gli atleti, portandoli a evitare rischi per paura di fallire. Questo atteggiamento limita la crescita e genera frustrazione, specialmente quando gli standard irrealistici non vengono raggiunti.
4. Paura del fallimento
La paura di sbagliare o di deludere gli altri (allenatori, compagni, famiglia) è un’altra causa frequente. Questa paura porta l’atleta a giocare in modo troppo cauto e a non sfruttare appieno le proprie capacità.
5. Sovraccarico emotivo
Quando le emozioni diventano troppo intense (come tristezza, rabbia o frustrazione), possono prendere il sopravvento e compromettere la concentrazione e la motivazione dell’atleta.
6. Esperienze traumatiche o stress
Un evento stressante o traumatico, come un infortunio o una prestazione negativa, può scatenare una risposta simile al disturbo post-traumatico da stress. Questa condizione porta l’atleta a “bloccarsi” mentalmente ogni volta che si trova in una situazione simile.
7. Distrazioni e mancanza di focus
La difficoltà nel mantenere la concentrazione su ciò che conta durante una gara o un allenamento può portare a errori e cali di rendimento. Le distrazioni interne (pensieri negativi) o esterne (pressione sociale) sono spesso alla base di questo problema.
8. Conflitti interpersonali
Attriti con allenatori, compagni di squadra o familiari possono aumentare lo stress e creare un ambiente mentale sfavorevole alla performance.

Il potere delle domande giuste per iniziare a capire cosa ti sta bloccando
Le domande sono una delle tecniche, che usano i coach sportivi durante la sessione di coaching, che possono aiutare a scoprire il proprio potenziale e a trasformare i blocchi o i dubbi in opportunità di crescita. Dopo averne preso atto.
Nel Mental Coaching Sportivo, le domande sono come chiavi che aprono porte per guidare la persona a trovare le risposte giuste. È attraverso le domande che si può capire “chi sei, cosa vuoi davvero e come puoi migliorare”. È uno strumento per prendere consapevolezza di sé.
La differenza sta tutta nel come vengono fatte le domande: una domanda ben posta può aiutare a fare un passo avanti verso i propri obiettivi, mentre una sbagliata potrebbe rovinare tutto il lavoro che si sta facendo su sé stessi.
La tecnica della domanda porta in evidenza alcune situazioni che incarnano i turbamenti più frequenti. Ad esempio:
”Cosa temi possa accadere se non riesci a garantire una buona prestazione in gara? Vergogna per il fallimento, finire in panchina?”
La funzione delle domande è quella di fare un percorso attraverso la paura perscoprire le convinzioni irrazionali che bloccano, i bias cognitivi che influenzano la percezione di sé, per uscirne epurati, con una visione diversa delle proprie capacità.